Ancora aggiornamenti sul rischio di inquinamento marino all'isola del Giglio per il naufragio della Costa Concordia.
Arpat, agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, a seguito delle analisi sui prelievi effettuati lo scorso 5 febbraio nei pressi del relitto, ha confermato come, per ora, non si possa registrare un significativo inquinamento delle acque. Non possiamo fornire dati concreti su questi studi ma, ad esempio, per quanto concerne i test relativi alla tossicità, gli esiti sono assolutamenti negativi. Possiamo anche dare conto delle analisi microbiologiche effettuate fra il 31/01 e il 2/02 rasserenando gli animi visti, anche in questo caso, i risultati negativi.
Fra tante notizie positive però una ancora mantiene alto lo stato d'allerta.
Ci riferiamo al fatto che non si può tutt'ora effettuare il lavoro necessario per recuperare il carburante contenuto nella nave. Tutto ciò a causa delle condizioni meteo.
A questo si aggiunga quanto dichiarato (durante una audizione alla Commissione Lavori pubblici al Senato) dal commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, che ha affermato come siano necessari circa 10 mesi per togliere dalle acque antistanti l'isola del Giglio la Costa Concordia.
AGGIORNAMENTI SUL RISCHIO INQUINAMENTO ALL'ISOLA DEL GIGLIO PER LA COSTA CONCORDIA
Arpat, agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, a seguito delle analisi sui prelievi effettuati lo scorso 5 febbraio nei pressi del relitto, ha confermato come, per ora, non si possa registrare un significativo inquinamento delle acque. Non possiamo fornire dati concreti su questi studi ma, ad esempio, per quanto concerne i test relativi alla tossicità, gli esiti sono assolutamenti negativi. Possiamo anche dare conto delle analisi microbiologiche effettuate fra il 31/01 e il 2/02 rasserenando gli animi visti, anche in questo caso, i risultati negativi.
Fra tante notizie positive però una ancora mantiene alto lo stato d'allerta.
Ci riferiamo al fatto che non si può tutt'ora effettuare il lavoro necessario per recuperare il carburante contenuto nella nave. Tutto ciò a causa delle condizioni meteo.
A questo si aggiunga quanto dichiarato (durante una audizione alla Commissione Lavori pubblici al Senato) dal commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, che ha affermato come siano necessari circa 10 mesi per togliere dalle acque antistanti l'isola del Giglio la Costa Concordia.
AGGIORNAMENTI SUL RISCHIO INQUINAMENTO ALL'ISOLA DEL GIGLIO PER LA COSTA CONCORDIA